Progetto 40: – Letto maternità in Kenya

Progetto 40: – Letto maternità in Kenya

Lancio: Marzo 2022

Ultimazione:

Obiettivo raccolta: 2.000
Contributi assegnati: 2.000

“Mi chiamo Yasmin e sono un’ostetrica diciamo vagabonda, fin dall’università infatti, ho sentito il bisogno di combinare la mia professione con la mia passione e curiosità verso il mondo, verso culture e popoli diversi da dove sono cresciuta e così è stato: Brasile, Tanzania, Mali, Mozambico e Kenya, paesi molto diversi tra loro con diverse culture e modalità assistenziali.
Da 6 anni il Kenya è diventata la mia casa, vivo e lavoro nel nord del paese, nella contea Samburu, in un ospedale governativo (pubblico).
Un luogo magico ed affascinante nella sua unicità, lontano circa 8 ore dalla capitale, fatto di tradizioni molto forti ed estremamente radicate, che a volte stridono con la realtà in continuo mutamento e le nuove generazioni che inevitabilmente cambiano.
Coesistono in maniera più o meno pacifica, a seconda dei periodi, tre tribù: Samburu, Turkana e Pokot, tutte e tre pastorali e seminomadi.
Io ed il mio compagno siamo gli unici Mzungu (bianchi/europei) nell’ospedale; siamo stati assunti direttamente dal governo keniano e quindi senza mediazioni di ONG esterne, una grande sfida quotidiana e nello stesso tempo un’opportunità rara, la possibilità di vedere e soprattutto vivere la realtà dall’interno, facendone parte, cercando di apportare un cambiamento nel proprio quotidiano, sfida dopo sfida, difficoltà dopo difficoltà.
L’ospedale in cui lavoro è l’ospedale di riferimento di tutta la contea che conta circa 400mila abitanti, l’unico ad avere la sala operatoria e la disponibilità, anche se troppo spesso saltuaria, di sangue, risorsa fondamentale in una realtà in cui i pazienti arrivano con 2 3 gr/dl di HB (emoglobina).
Tutti i casi più complessi e le emergenze ostetriche vengono riferite dai dispensari periferici alla nostra maternità, che ormai è arrivata a più di 2000 parti l’anno.
Il carico di lavoro, in netto aumento rispetto al 2016 quando sono arrivata, e la costante carenza di personale, fanno della nostra maternità un luogo davvero caotico, ma estremamente stimolante in termine di sfide quotidiane.
Spesso e volentieri mancano farmaci, come antibiotici o antidolorifici, oppure materiale di prima necessità per lo svolgimento quotidiano delle attività, come guanti, garze, kit per le disinfezioni degli strumenti o della sala parto; ma nonostante questo si continua, si va avanti paziente dopo paziente emergenza dopo emergenza.
Negli anni, grazie alla generosità di donatori vari dall’Italia e non solo, sono riuscita a raggiungere piccoli, ma per noi, grandi traguardi, grazie all’acquisto di un cardiotocografo, 2 letti da parto dinamici che permettono l’uso di posizioni alternative durante il travaglio e parto, un buon tiralatte ospedaliero e cuscini per l’allattamento, kit per le mamme che partorivano in ospedale e cuffie e calze per i tantissimi bimbi che si affacciano alla vita troppo presto, i piccoli prematuri.
La strada è ancora lunga e decisamente in salita, le sfide ancora troppe, ma l’entusiasmo è rimasto lo stesso di sei anni fa, poiché sono ancora fermamente convinta che “il Mondo si cambi un bimbo alla volta, una nascita alla volta”.

Questa è la lettera che Yasmin ostetrica di Mantova ha scritto per raccontarci di se’ e della realtà africana che ha scelto di vivere insieme al compagno, chirurgo ortopedico.
Il progetto n 40 sarà dedicato alla loro realtà, alla maternità nella quale lavora Yasmin per l’acquisto di un letto da parto, presidio essenziale per nascite in sicurezza, dando la possibilità alle mamme di poter partorire in posizioni più agevoli e sicure.
Il costo complessivo del letto sarà di 3000 euro di cui Aupat sosterrà l’acquisto fino a 2000 euro. Per i restanti 1000€ vi sarà la preziosa collaborazione con Find the Cure Italia, organizzazione no profit che ha già finanziato progetti a sostegno della maternità dell’ ospedale pubblico di Samburu.

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