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Ciao Amedeo!


Ciao Amedeo.
Hai avuto sempre la convinzione che il mondo si cambia dalle piccole cose, dai piccoli gesti quotidiani.
Da questa tua convinzione è nata l’idea di AUPAT: tanti piccoli gesti di rinuncia di ognuno possono cambiare la vita di chi è meno fortunato ma anche rendere migliori noi che questo gesto lo facciamo rinunciando al nostro superfluo.
Hai fondato Aggiungi un Posto a Tavola insieme ad altri amici che hai coinvolto con tenacia e determinazione in questo tuo sogno, un sogno che dura da più di 20 anni.
E anche quando hai passato il testimone nel Direttivo dell’Associazione a chi più giovane poteva continuare con nuove idee e nuovo entusiasmo, non hai mai smesso di essere presente in Aupat.
Ci mancherai!
Grazie di tutto e Buona Strada.

Progetto 40: – Letto maternità in Kenya

Lancio: Marzo 2022

Ultimazione:

Obiettivo raccolta: 2.000
Contributi assegnati: 2.000

“Mi chiamo Yasmin e sono un’ostetrica diciamo vagabonda, fin dall’università infatti, ho sentito il bisogno di combinare la mia professione con la mia passione e curiosità verso il mondo, verso culture e popoli diversi da dove sono cresciuta e così è stato: Brasile, Tanzania, Mali, Mozambico e Kenya, paesi molto diversi tra loro con diverse culture e modalità assistenziali.
Da 6 anni il Kenya è diventata la mia casa, vivo e lavoro nel nord del paese, nella contea Samburu, in un ospedale governativo (pubblico).
Un luogo magico ed affascinante nella sua unicità, lontano circa 8 ore dalla capitale, fatto di tradizioni molto forti ed estremamente radicate, che a volte stridono con la realtà in continuo mutamento e le nuove generazioni che inevitabilmente cambiano.
Coesistono in maniera più o meno pacifica, a seconda dei periodi, tre tribù: Samburu, Turkana e Pokot, tutte e tre pastorali e seminomadi.
Io ed il mio compagno siamo gli unici Mzungu (bianchi/europei) nell’ospedale; siamo stati assunti direttamente dal governo keniano e quindi senza mediazioni di ONG esterne, una grande sfida quotidiana e nello stesso tempo un’opportunità rara, la possibilità di vedere e soprattutto vivere la realtà dall’interno, facendone parte, cercando di apportare un cambiamento nel proprio quotidiano, sfida dopo sfida, difficoltà dopo difficoltà.
L’ospedale in cui lavoro è l’ospedale di riferimento di tutta la contea che conta circa 400mila abitanti, l’unico ad avere la sala operatoria e la disponibilità, anche se troppo spesso saltuaria, di sangue, risorsa fondamentale in una realtà in cui i pazienti arrivano con 2 3 gr/dl di HB (emoglobina).
Tutti i casi più complessi e le emergenze ostetriche vengono riferite dai dispensari periferici alla nostra maternità, che ormai è arrivata a più di 2000 parti l’anno.
Il carico di lavoro, in netto aumento rispetto al 2016 quando sono arrivata, e la costante carenza di personale, fanno della nostra maternità un luogo davvero caotico, ma estremamente stimolante in termine di sfide quotidiane.
Spesso e volentieri mancano farmaci, come antibiotici o antidolorifici, oppure materiale di prima necessità per lo svolgimento quotidiano delle attività, come guanti, garze, kit per le disinfezioni degli strumenti o della sala parto; ma nonostante questo si continua, si va avanti paziente dopo paziente emergenza dopo emergenza.
Negli anni, grazie alla generosità di donatori vari dall’Italia e non solo, sono riuscita a raggiungere piccoli, ma per noi, grandi traguardi, grazie all’acquisto di un cardiotocografo, 2 letti da parto dinamici che permettono l’uso di posizioni alternative durante il travaglio e parto, un buon tiralatte ospedaliero e cuscini per l’allattamento, kit per le mamme che partorivano in ospedale e cuffie e calze per i tantissimi bimbi che si affacciano alla vita troppo presto, i piccoli prematuri.
La strada è ancora lunga e decisamente in salita, le sfide ancora troppe, ma l’entusiasmo è rimasto lo stesso di sei anni fa, poiché sono ancora fermamente convinta che “il Mondo si cambi un bimbo alla volta, una nascita alla volta”.

Questa è la lettera che Yasmin ostetrica di Mantova ha scritto per raccontarci di se’ e della realtà africana che ha scelto di vivere insieme al compagno, chirurgo ortopedico.
Il progetto n 40 sarà dedicato alla loro realtà, alla maternità nella quale lavora Yasmin per l’acquisto di un letto da parto, presidio essenziale per nascite in sicurezza, dando la possibilità alle mamme di poter partorire in posizioni più agevoli e sicure.
Il costo complessivo del letto sarà di 3000 euro di cui Aupat sosterrà l’acquisto fino a 2000 euro. Per i restanti 1000€ vi sarà la preziosa collaborazione con Find the Cure Italia, organizzazione no profit che ha già finanziato progetti a sostegno della maternità dell’ ospedale pubblico di Samburu.

Progetto 39: All’università come noi

Lancio: Dicembre 2021

Ultimazione: Giugno 2022

Obiettivo raccolta: € 1.500,00

Contributi assegnati: € 1500,00

A giugno 2021, Suor Maria Rosa Venturelli, promotrice del progetto 36, ci avvisa di aver trovato un passaggio per il materiale disponibile con un container della Croce Rossa ed entusiasti avviamo subito le pratiche di spedizione. Sentendo inoltre l’esigenza di dare un valore più profondo a questa donazione, insieme all’amministrazione comunale abbiamo pensato di creare un vero e proprio collegamento tra le scuole di due territori così lontani usando proprio i banchi come ponte. A settembre abbiamo proposto un progetto educativo da inserire nel POT, il Piano dell’Offerta formativa Territoriale, per sensibilizzare gli alunni sul consumismo e lo spreco, facendoli inoltre riflettere sul nostro stile di vita e offrendo loro la possibilità di conoscere quello di altri ragazzi della loro stessa età, ma cresciuti in un’altra parte del mondo. Tale progetto al momento è stato attivato da 4 scuole, sia elementari che medie, riscuotendo molto successo da parte degli alunni che hanno deciso di mettersi in gioco provando a rinunciare al superfluo e creare un collegamento con il Congo inviando lettere di presentazione come si faceva una volta con l’amico di penna.
In particolare, abbiamo proposto un’attività strutturata in 2 incontri:
1. Nell’incontro di sensibilizzazione abbiamo presentato l’associazione e consegnato a chi voleva il salvadanaio in cui inserire i controvalori di tutte le rinunce nel mangiare, vestire, divertimento o altro della loro vita quotidiana.
2. Dopo 10-15 giorni, nell’incontro di attività, abbiamo discusso e riflettuto sulla tipologia delle rinunce, le motivazioni e le difficoltà. Abbiamo inoltre confrontato la nostra settimana tipo con la routine quotidiana degli alunni congolesi guardando i video da loro inviati. Per i ragazzi delle medie che studiano il francese vi è stata inoltre la possibilità di scrivere una lettera a un alunno del Collegio della Divina Misericordia in modo da poter instaurare una vera e propria relazione e uno scambio virtuale di stile di vita.
Al momento il materiale scolastico è pronto per essere spedito e siamo in attesta di essere contattati dalla Croce Rossa per organizzare la spedizione. Abbiamo già completato gli incontri in 3 scuole e siamo in attesa di ricevere le lettere da spedire agli alunni congolesi.


Obiettivo: Per dare continuità al progetto 36bis abbiamo deciso di accogliere la richiesta di Suor Maria Rosa Venturelli di finanziare 3 borse di studio per gli alunni più meritevoli del Collegio della Divina Misericordia. Ogni borsa di studio prevede la copertura delle spese universitarie per un anno cercando, così di dare un’opportunità di formazione avanzata e di cultura approfondita alle nuove generazioni congolesi che formeranno la nuova élite intellettuale del paese.
Dove: Mamam Mobutu, Repubblica Democratica del Congo, parrocchia di S. Giovanni Apostolo diocesi di Kisantu, suffraganea della diocesi di Kinshasa, la capitale del Paese.
Responsabile in loco: Padre Janvier Kabeya Mbinze, Missionario Comboniano, cappellano spirituale della fondazione.
Promotrice del progetto: Suor Maria Rosa Venturelli, Missionaria Comboniana.

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